venerdì 20 gennaio 2012

MASTOPLASTICA ADDITIVA

Scopo della mastoplastica additiva è migliorare l'aspetto della mammella aumentandone le dimensioni e modificandone la forma. L'intervento consente inoltre di correggerne eventuali asimmetrie, ove necessario. L'aumento di dimensioni viene di solito ottenuto mediante l'impianto di protesi mammarie che possono essere di dimensioni, forma e materiale variabili. Il materiale di riempimento più utilizzato per le protesi mammarie è il silicone, e, generalmente, quando si parla di protesi in silicone si intende che sia il guscio che il materiale di riempimento sono costituiti appunto da silicone (solido per il guscio e in gel per il riempimento). 
Si ricorda che le uniche protesi ad aver ottenuto l'approvazione dall'FDA (ente governativo statunitnese preposto alla protezione della salute dei cittadini) sono le Allerghan e le Mentor 


Poiché non esiste alcuna evidenza clinica e scientifica che l'intervento di mastoplastica additiva mediante protesi di silicone abbia una qualsiasi responsabilità nel determinare il carcinoma della mammella, l'uso di queste protesi appare al momento consigliabile, soprattutto in considerazione dei risultati superiori che consente di ottenere rispetto agli altri materiali disponibili. La principale alternativa algel di silicone è costituita dalla soluzione fisiologica (composta fondamentalmente da acqua distillata e cloruro di sodio 0.9%), all' interno di un guscio di silicone solido. L'utilizzo di tali protesi ha finora mostrato diversi problemi, tra cui un risultato cosmetico globalmente inferiore, una marcata tendenza a svuotarsi durante i primi due o tre anni ed infine, in molti casi, la palpabilità del guscio attraverso la cute.

Per quanto riguarda il guscio, esistono due tipi di protesi, liscia o testurizzata: la protesi testurizzazata consiste nell'ottenere piccolissime irregolarità che rendono la superficie del guscio corrugata senza tuttavia indebolirlo. Il pregio delle protesi testurizzate è che hanno presentato una percentuale più bassa di contrattura capsulare, che è la più frequente e sgradita complicanza di questo tipo di intervento.La forma più comune delle protesi mammarie è rotonda, o più esattamente discoidale. Esistono anche delle protesi cosiddetteanatomiche, con forma a goccia, che consentono di riempire maggiormente la parte inferiore della mammella. Il loro uso va discusso con il proprio chirurgo, tenendo presente che queste possono girarsi. Le protesi anatomiche costano almeno il 50% in più delle tradizionali.
E' possibile utilizzare protesi praticamente di ogni dimensione, e giungere così al risultato desiderato. Anche in questo caso, tuttavia, è bene ricordare che le dimensioni del torace non consentono l'utilizzo di protesi dalla base sproporzionata.
 Dottor Ivan La Rusca

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