martedì 29 ottobre 2013

L’utilizzo del Botox nella modificazione dell’umore e degli stati depressivi

Prima dell’estate in numerose testate giornalistiche sono usciti numerosi articoli in cui si annunciava, con un certo allarmismo, che il trattamento con Botox poteva determinare l’insorgenza di uno stato depressivo. Viceversa, da una attenta analisi della letteratura è stato dimostrato l’esatto contrario.
Da alcuni anni l’attenzione di vari ricercatori (psicologi, psichiatri, chirurghi plastici e dermatologi) si è rivolta allo studio del ruolo del Botox nel trattamento della depressione e, più in generale, nel miglioramento dell’umore dei pazienti sottoposti a trattamenti estetici con botulino.
Questa capacità del trattamento estetico con Botox trova il suo fondamento in numerosi studi che hanno evidenziato come i movimenti dei muscoli mimici possono influenzare il nostro stato d’animo, umore ed anche grado di depressione; nello specifico sono stati presi in considerazione il mimetismo facciale ed il contaggio emozionale. Il primo consiste nel fenomeno per cui ciascuno di noi tende ad assumere espressioni sincrone a quelle di un nostro interlocutore (es. si sorride se uno ti sorride o si è seri se l’altro è serio). Il contagio emozionale è il processo per cui le emozioni di una persona sono trasmesse ad un'altra, anche inconsciamente, tramite le espressioni facciali (es. una persona con espressione triste ci suscita tristezza).
I trattamenti estetici con Botox agiscono prevalentemente su muscoli mimici che sono coinvolti in espressione con connotato negativo. I muscoli centrali del terzo superiore del volto (interessanti la glabella e la regione frontale)   agiscono   in   espressioni   di   rabbia, tristezza, seriosità, preoccupazione e paura. Viceversa i muscoli laterali del terzo superiore (l’orbicolare, responsabile delle cosidette “zampe di gallina”) determinano espressioni con significato positivo, visibili soprattutto durante l’atto del sorriso. In generale il trattamento con Botox dei sopracitati muscoli provoca, se correttamente eseguito, prevalentemente la riduzione di espressioni negative, conferendo al volto un aspetto più disteso e sereno.
Il blocco dei  movimenti dei  muscoli implicati in emozioni negative determina il miglioramento del percepito emozionale grazie al feedback facciale e, in una situazione sociale, una risposta più favorevole e positiva da parte degli altri grazie al mimetismo facciale e al contagio emozionale.
Tutto ciò non è solamente teorico ma comprovato da riscontri scientifici che attestano l’efficacia del trattamento con botox nella riduzione sia della depressione che nel miglioramento dell’umore e dello stato emotivo.
Questi studi dimostrano le incredibili potenzialità che questo farmaco ha e come possa, dopo tanti anni di utilizzo in campo medico, ancora stupirci e mostrare applicazioni inimmaginabili. 


(A cura di A.I.T.E.B. – Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino)